1. |
Teppismo domestico
04:11
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Questa è la cronaca di un ingrato
Nevrastenia ed ansia aggrediscono la ragione
In un’ennesima giornata sfociata in frustrazione
Intrappolato in un regno ritenuto inappagante
Sale l’escandescenza, puntuale e logorante
Accolto nel tepore e da sguardi rincuoranti
Presto ripagati con isterismi assai pesanti
Autocontrollo a livello zero, un soggetto ira dipendente
In empatia alquanto negato, un vero bastardo intransigente
Convinto di poter trattare tutti quanti come merda
Inscenando un finimondo, sprigionando la propria belva
Dinnanzi a te si apre un portale
Pare un inferno ma non è poi tanto male
Una ricorrente e struggente situazione
Ad un passo dal sangue e dall’autodistruzione
Vandalici istinti prigionieri della mente
Impulso dal profondo di disgusto per la gente
Convertono l’affetto all’alienazione
Finché non si è più in grado di apportare una distinzione
Fra le parole e i fatti la linea è tesa e sottile
Non perdere la testa per ciò che ti farà pentire
È inaccettabile scontare un’esistenza nel terrore
Con sentenze a sorpresa, frutto d’un eruttante malumore
Invece di trovare compassione, com’è comprensibile che fosse
Viene raggiunto un livello abominevole d’indelebili percosse
Con gran faccia tosta viene rimarcato lo sgomento
All’inevitabile chiamata per l’eterno tormento
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2. |
Votati allo sterminio
04:13
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Tempesta divina in arrivo… L’odio scorrerà
Il popolo ostile per mio voler perirà
Lo passerete alla spada e lo darete alle fiamme senza alcuna pietà
Vedrete il terrore piovere dal cielo
Distruttiva rivalsa, inflitta sofferenza
Così si conoscerà la mia volontà
Voi mi ubbidirete offrendomi sacrifici
E mi implorerete per scongiurarvi dai malefici
Piaghe e pestilenza porterò con me
e le abbatterò su chiunque non vorrà
riconoscere la mia superiorità
Porterete la pena delle vostre infedeltà finché i vostri cadaveri non saranno consumati
Porterete la pena delle vostre iniquità e saprete che cosa sia cadere in disgrazia presso di me
Io non sono uomo da poter mentire, né un figlio d’uomo da doversi pentire
Quando dico una cosa forse non la farò? O quando do la mia parola è forse che non la manterrò?
Perciò non vi sdraierete prima di aver divorato la preda e bevuto il suo sangue
Annienterete i popoli che vi sono avversari, frantumerete loro le ossa e li trafiggerete con le frecce
Così farà l’uomo che ha l’occhio aperto, così farà colui che contempla la visione dell’Onnipotente
Offrirete nuovamente un sacrificio consumato dal fuoco
Olocausto o sacrificio per l’adempimento d’un voto
Nessuna persona o bestia votata allo sterminio potrà essere riscattata
Essa è cosa santissima e consacrata a me, rigorosamente dovrà essere messa a morte
Io ve l’ho promesso, queste terre abiterete
E da questo giorno in tutto il resto del mondo il male voi diffonderete
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3. |
La confisca del retaggio
04:39
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Orde di forestieri giungono da Iononsò
Sbeffeggiando leggi e tradizioni che da secoli vigono
su queste terre consacrate dal sudore degli avi
fieri e savi che sfruttavano col cuore
S’insediano fra noi come se a loro tutto è dovuto
Con macchinoni e figli stronzi persino incapaci
di un saluto e di comunicare senza urlare
Mentre le mamme i loro pulciosi ovunque fan cacare
Fan cacare!
Schiamazzi e merda, il nostro sunto quotidiano
Impestata è l’erba e l’ora sacra sul divano
La sveglia ogni mattina è garantita e puntuale
In coro tutti insieme a bofonchiare giù nel piazzale
Intollerante, questo già lo so
Di crepacuore io morirò
La pazienza è da tempo esaurita
Ma risanerò quest’infetta ferita
Mi chiedo molto spesso come tutto questo sia avvenuto
Progresso contro indigeni che ne pagano il tributo
Da fucilare sono coloro che svendono i beni
Per quattro soldi e per sentirsi più grassi e sereni
Ma la peggiore conseguenza è ambientale:
Terreni sventrati e deforestazione
Compulsiva corsa all’oro, avida edificazione
I macchinari impazzano agendo anche di frodo
Accidentando strade e inquinando in ogni modo
Taglia! Espropria! Caos smog, di motoseghe un coro
I cingolati infuriano negli orari di ristoro
La fauna è sbaragliata e costretta alla fuga
Sfruttamenti immorali di parcelle comunali
Disgusto e rabbia le sole litanie
Diossina e amianto per le genealogie
Ruspe e trivelle dilaniano i vigneti
Abbattono i ciliegi e sù con le pareti
Selvaggina e serpi una volta prosperosi
hanno perso il loro habitat spaesati e contusi
Boschi e selve concimati ma da florido pattume
per mano di bastardi lerci privi di costume
Che ben sia maledetto chiunque ci ha lucrato
E che sia ancora più dannato questo insulso vicinato
Perisce il folclore e il concetto di comunità
Ma il lascito ancestrale spero vi tormenterà
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4. |
Assuefazione mediatica
01:33
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Morte e contagi in pieno volto, sui giornali e alla tv
Sadica informazione: una moderna schiavitù
Deterrente per le masse, dona ipnosi e viltà
Manipolata propaganda su stragi e calamità
Falsi echi e terrore, una minestra riscaldata
divenuta assai insapore all’ennesima portata
Riflettiamo troppo poco sulla verità dei fatti
Scolla gli occhi dai mass media volti a dominio e profitti
In costante prigionia delle pubblicità regresso
Inflitta lobotomia ai liberi schiavi del progresso
Noi liberi schiavi del progresso
Noi illusi che tutto quanto ci venga concesso
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5. |
Bipolarità
04:03
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Quanta follia hai attraversato?
In quante circostanze hai rischiato di perderti per sempre?
Vacillavi sull’orlo del baratro ma non sei mai precipitato
Ti sei mai chiesto il perché?
Come sei sopravvissuto agl’incubi che scontrano la tua esile esistenza?
Ti ho salvato io da un viaggio di sola andata nei labirinti dell’insanità
Divorandoti la mente prima che fosse troppo tardi
Ma stavolta no, io non lo farò, sono oramai stanco
Voglio che tu sappia che esisto e che ti marco stretto
Più morbosamente della propria ombra
Voglio che questa tua paura si aggiunga alle altre
E perciò ora vai, sei libero di agire, sei pronto ad impazzire
Vai pure incontro agl’impazienti orrori che ancora ti attendono
Alle angosce che sono parte della tua natura più profonda
Lascerò che lievitino dentro di te come degli oscuri tumori
per poi fermentare in raccapriccianti ossessioni
E quando accadrà io sarò già lì, oh sì, a braccia aperte
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6. |
Forze sinistre
04:39
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Pari diritti ed opportunità
Migliaia di pretese avanzate in società
Non basta l’uguaglianza, vogliamo ancora di più
Vogliamo che il ridicolo estingua ogni forma di virtù
L’agio e il benessere dell’era in cui viviamo
Hanno distorto le priorità umane
In assenza di guerra e di fame
Si combatte per l’etica morale
Proclamiamo l’anarchia in un regno di polizia
Senza aver mai realizzato che l’autogestione ci è permessa dallo Stato
Forze sinistre s’impossessano della realtà
Utopiche e cariche d’irrazionalità
Tafferugli e vandalismi sono la nostra espressione
Di stoltezza incontrollata è un’evidentissima manifestazione
Invece d’intraprendere una crociata in nome dell’educazione e del rispetto
È più appagante raschiare il fondo del barile accusando di razzismo il Moretto
Divinizziamo il Primo maggio nelle piazze come se avessimo vinto una partita
Anche se il concetto di sudore ci è alquanto sconosciuto nella nostra patetica vita
Inoltre il rincaro delle tasse non ci urta, è giustificato
Meglio scendere nelle strade a rognare sul perché
il governo abbia deciso di sospendere le accoglienze
Che si cominci a darne l’esempio
Forze sinistre s’impossessano della realtà
Utopiche e cariche d’irrazionalità e slealtà
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7. |
Tempra dispotica
02:33
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Sono l’intollerante che spezza le catene
Che alla seconda goccia più non si trattiene
Che cerca il conflitto, che per il caos impazza
Che con il primo calcio ti disfa la corazza
Sono la fantasia che causa combustione
Che non si piega al gioco e non cambia decisione
Che si ciba di disgrazie e delle ansie altrui
Che gode come un matto sfidando i tempi bui
Si fottano il ciclo di casualità, il karma, il destino e l’aldilà
Anche se a dirsi può non sembrare, con tempra dispotica si può regnare
Sono l’impaziente che vuole tutto adesso
Che supera la fila e non chiede mai il permesso
Che respinge le cazzate con rapido il rimpallo
Che proprio non abbocca e ti smonta il piedistallo
Sono il nevrotico che è meglio non sfidare
Che al minimo fastidio è pronto a detonare
Che impone le sue leggi ed ama il fuoripista
Che è pronto alla vendetta e brama la conquista
Si fottano il ciclo di casualità, il karma, il destino e l’aldilà
Anche se a dirsi può non sembrare, con tempra dispotica si può regnare
Con tempra dispotica voglio campare!
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8. |
Note crepuscolari
06:28
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Intono un triste inno in segno di cordoglio
per una melensa civiltà che a offrirci delusioni soltanto riuscirà
Tramontata è la ragione, compianto è il buon senso
Una nera alba di schiavitù per mille anni sorgerà
Una luce lancinante gli occhi ciechi penetrerà
Se ne avverte il malessere, se ne scorge il precipizio
Deliri una volta inimmaginabili pervadono il presente, mi espugnano la mente
E così cado nell’abisso, in lande buie e desolate
dove posso pascolare l’odio, dove posso coltivare qualsiasi velleità
In quest’era di contagio, dove la personalità perde la sua funzione distintiva
per potersi abbandonare alla più totale debolezza e alla più umiliante rassegnazione
Ma un’ultimo sprazzo di lucidità mi dona uno smagliante sorriso
Penso al mio posto nell’aldilà ed al disprezzo col quale vi ho intriso
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Notice of Destruction Cadenazzo, Switzerland
I created this project in early 2015 in Robasacco, Switzerland, with the goal to combine the more violent side of Thrash
Metal with recognizable Death Metal and Hardcore Punk traits. Probably three of the most suitable genres to be able to express the growing social discomfort that surrounds us.
In short: I’m against the building frenzy, ignorance, disrespect, religious wars... humankind.
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